E’ possibile candidarsi attraverso il nostro sito www.obiettivo3.com nella sezione “candidatura” accedendo dal menu alla voce “pronti, via!” oppure inviando una mail a recruitment@obiettivo3.com
Non possiamo e non vogliamo esserci per tutti indistintamente. Il difficile compito che ci siamo dati è quello di capire chi ha davvero bisogno soltanto delle attrezzature per espletare la propria passione. Per molti altri potremo essere comunque utili con i consigli che derivano dalla nostra esperienza.
La vera risposta è che prima dovrai imparare ad allenarti, poi sarai tu stesso a decidere; probabilmente lo farai vicino a casa, oppure presso un’associazione.
Dipende da chi sei, dove sei da un punto di vista fisico e soprattutto, dove metaforicamente vuoi andare!
Abbiamo dato una scadenza alla nostra promessa, la stagione 2020, ma la speranza è di continuare a tempo indeterminato; se tu ci sarai con impegno e passione, il nostro obiettivo è di rimanerti sempre vicino nel limite delle condizioni che riusciremo a creare.
Poi, l’ambizione è di trovare tre o più atleti capaci di guadagnarsi la qualificazione ai Giochi di Tokyo del 2020. Questo sarebbe molto bello e rappresenterebbe un valore aggiunto senza il quale non si perderebbe comunque il senso di ciò che stiamo tentando di fare.
In una seconda fase invece ogni aspirante atleta dovrà sottoporsi ad una visita medico-sportiva presso la struttura ASL più vicina al luogo in cui vive. Questo è un passaggio comunque obbligatorio per il rilascio della Licenza sportiva necessaria per partecipare alle competizioni.
Sia chiaro, non verrai accompagnato per mano su tutto. Nostro è il compito di incontrarti, incuriosirti, indicarti la strada che ti è congeniale e risolverti i piccoli problemi che potrebbero impedirti di prendere velocità verso l’orizzonte che hai deciso di raggiungere; poi però il grosso dovrai farlo da solo, anzi, tuo sarà il diritto di ottenere risultati che dipendano unicamente dal tuo impegno.
Il nostro centro operativo sarà certamente la sede del primo incontro, poi un luogo sempre aperto nel quale ritornare periodicamente per allenarsi, per fare verifiche o semplicemente per stare un po’ assieme.
Noi abbiamo una rete di conoscenze in che ci faciliterà nella ricercare, se esiste, una struttura di appoggio per ogni candidato vicina al luogo in cui vive.
L’obiettivo di cercare un’associazione di appoggio è proprio questo. Non solo: cercheremo un contatto anche con club che possano invogliare i propri atleti ad accompagnare i nostri negli allenamenti. Pedalare in gruppo aumenta la motivazione, ingaggia reciprocamente e inoltre ci regala sicurezza perché sulla strada, in gruppo, siamo certamente più visibili e protetti dai rischi connessi al traffico.
Non saremo noi a deciderlo ma i Commissari Tecnici delle varie discipline sportive nei quali i nostri atleti si cimenteranno in base ai risultati ottenuti.
Come hanno fatto tutti: con fatica, prendendoti un’aspettativa o un periodo di ferie, sperando di poter contare sulla collaborazione di un datore di lavoro che si scopre emotivamente coinvolto in ciò che stai tentando di fare, insomma, parafrasando un proverbio biblico: “aiutati che il ciel t’aiuta!”
Ok, premesso che è prematuro ragionare oggi su come ci si qualifica per una Paralimpiade, sogniamo un po’: normalmente già l’anno prima del Giochi si sa chi è vicino o meno alla partecipazione, ma la certezza assoluta si ha solo quando la Federazione di competenza dirama le convocazioni e questo di solito avviene solo un paio di mesi prima dell’inizio delle Paralimpiadi.
Come tentativo, cioè oggi, tutte quelle che ti interessano e per le quali mostri un’attitudine. Ai Giochi è possibile partecipare in più discipline. Ad esempio, c’è chi lo ha fatto sia nel Ciclismo che nel Triathlon riuscendo a vincere una medaglia in entrambi gli sport, ma è un caso più unico che raro.
Non si chiedono in cambio risultati per l’attrezzatura che viene data in comodato d’uso ma solo impegno e passione. Quindi no, se un atleta vuole continuare a fare sport per noi è sufficiente.
Stabiliremo assieme cosa è davvero necessario; orientativamente, dopo il primo avviamento e laddove i candidati non abbiano selezionato un proprio allenatore o un’associazione diversa che possa accompagnarli, trovarsi ogni quattro-sei mesi è il minimo per riprogrammare il lavoro, ma telefonicamente e soprattutto on-line, anche giornalmente.