Si annuncia una rivoluzione nel mondo paraciclistico. Il campione bolognese ha avviato una partnership con Dallara, realizzando un innovativo modello di handbike.
Alex Zanardi ha avviato una partnership con la celebre azienda automobilistica Dallara per realizzare un innovativo modello di handbike. Il campione paralimpico è al lavoro, al fianco della casa emiliana, per lanciare sul mercato nei prossimi mesi questo nuovo mezzo destinato alle categorie “Recumbent”, ovvero dalla H1 alla H4. Zanardi, come è nata quest’idea? «È nata guardandomi attorno e osservando i tanti artigiani che lavorano con grande impegno e professionalità ma che, non avendo a disposizione determinate conoscenze o risorse tecnologiche, sfruttano solo parzialmente i vantaggi derivanti dall’uso dei materiali di nuova generazione come la fibra di carbonio. Da anni lavoro con i tecnici di Dallara, e la passione comune ci ha portato a costruire rapporti di sana amicizia. Tante delle soddisfazioni che ho raccolto in ambito sportivo si legano fortemente agli sforzi fatti assieme ed è un vero privilegio iniziare questo nuovo progetto assieme. Dallara metterà a disposizione tecnologie uniche, visto che sono leader mondiale nella progettazione e lavorazione di materiali compositi». Cosa significa personalmente avviare questo progetto con Dallara? «Essere riuscito a sviluppare il mio primo prototipo mi rende orgoglioso per diversi motivi. In primis poter dare un contributo, che spero possa rivelarsi anche rivoluzionario, a un mondo che mi è entrato nel cuore come quello paralimpico». Che obiettivi vi siete fissati? «Lo scopo è quello di realizzare un modello unico come ergonomia, dimensioni, versatilità, caratteristiche strutturali, peso e anche contenimento del prezzo. Come detto, la “concorrenza” ha operato scelte tecniche in relazione a conoscenze parziali dei materiali, che implicano risultati tutt’altro che perfetti e costi molto alti. Non vuole essere una critica verso chi opera in questo settore; però sono convinto che i sistemi di calcolo della Dallara affinati nel progettare auto di Formula1 vincenti, o vetture come le Indycar che superano i 400 km/h a Indianapolis, permetteranno di introdurre soluzioni e semplificare problemi, dando una svolta al settore del ciclismo paralimpico. Ci siamo dati l’obiettivo di mettere sul mercato un mezzo veramente “da corsa” ad un prezzo possibilmente inferiore rispetto a quello della maggioranza dei costruttori posizionati sul mercato». Quando sarà disponibile? «Non è una sfida facile. Costruire il primo esemplare ha implicato sforzi e costi importanti, tuttavia ci siamo arrivati. È un mezzo “laboratorio”, tutt’altro che definitivo soprattutto per quello che riguarda la forcella, ma che servirà per tutti i primi collaudi. Parto ringraziando Pierino Dainese il cui feedback è stato fondamentale per evitare errori basilari dal primo momento. Per i primi test, inoltre, aggiungeremo l’esperienza di un paio di compagni della nazionale, gente che ha vinto tanto e che può dirci cosa serva davvero per le sfide future. Anche se la produzione è di fatto già partita, prudenzialmente direi che per gennaio 2020 saremo in grado di consegnare i mezzi a chi ne farà richiesta. Magari direttamente a Varano Dè Melegari, dove Dallara aprirà uno spazio dedicato per assemblaggio e assistenza, proprio al fianco dei reparti nei quali vengono prodotte le loro auto da corsa». |