Il paraciclista di Tarquinia, a bordo dell’handbike sviluppata da Dallara con il sostegno di Cetilar, è reduce dalla partecipazione a Mondiali ed Europei: «So dove lavorare per ridurre il gap».
Prima maglia azzurra della carriera, primi titoli di Campione d’Italia, prima esperienza mondiale. Alla faccia di una gran bella dose di sfortuna. Tiziano Monti ha concluso con il sorriso la sua prima estate ai massimi livelli paraciclistici. Il lavoro portato avanti lo scorso inverno assieme ai tecnici di Dallara, grazie anche al supporto di Cetilar, ha dato i propri frutti e ha permesso all’atleta di Tarquinia di competere spalla contro spalla con i migliori atleti del mondo. La bici guidata da Tiziano, sviluppata partendo dalla scocca di Alex Zanardi, si è confermata molto performante e ha accompagnato il paraciclista sia ai Mondiali di Glasgow che ai campionati Europei di Rotterdam.
Alla rassegna iridata Monti ha centrato l’ottavo posto a cronometro mentre nella prova in linea è stato vittima di una caduta che ha compromesso la sua gara fino al decimo posto finale. Una nuvoletta nera che l’ha seguito anche in Olanda, dove è stato tamponato al primo giro della gara su strada ed è stato costretto a ritirarsi. A cronometro, invece, ha guadagnato il settimo posto. «Nonostante queste disavventure sono rientrato a casa avvolto da tante sensazioni positive», l’ottimismo di Tiziano. «Già solo essere riuscito a partecipare a questi due eventi è qualcosa di sensazionale se penso da dove sono partito l’anno scorso. L’esperienza di Mondiali ed Europei mi ha fatto capire che posso giocarmela con i migliori, posso dire la mia e lottare almeno per le posizioni a ridosso del podio. Quando si compete ai massimi livelli sono i dettagli a fare la differenza ed è su questo aspetto che mi devo concentrare prossimamente. Penso che con una maggiore esperienza e un lavoro specifico dal punto di vista fisico potrò colmare il gap con i migliori».
A conti fatti, l’obiettivo di questa stagione è stato raggiunto?
«Direi di sì, visto che alle gare internazionali ho aggiunto anche i miei primi due titoli di Campione d’Italia, che nel 2022 mi erano sfuggiti (come se non fosse bastato) a causa di un incidente. Indossare la maglia azzurra ha rappresentato per me un orgoglio enorme e ho arricchito il mio bagaglio di spunti e idee per poter migliorare ancora».
Come procederà nelle prossime settimane la sua preparazione?
«Ho ancora un paio di gare nazionali a cui parteciperò, poi mi aspettano una serie di incontri con il mio preparatore per eseguire alcuni test che saranno utili anche per capire in quale direzione procedere con lo sviluppo del mezzo. I tecnici Dallara sono sempre pronti ad assecondare ogni mia esigenza e mi confronterò anche con loro».
L’anno prossimo è quello delle Paralimpadi. Parigi è un sogno concreto?
«Non bisogna mai smettere di sognare, finché avrò la minima possibilità di strappare una convocazione lotterò con tutte le mie forze. E se non dovesse essere nel 2024, mi preparerò in vista dell’edizione successiva».